Non è un cambio di opinione.
I sottotitoli nella propria lingua possono andar bene per chi è proprio a zero, ma non hanno un grossa funzione didattica. Anzi.
Mentre invece i sottotitoli in inglese, permettono di capire il senso della frase, e l'associazione fonetica. Certo all'inizio è un po' in salita, ma ci sono generi decisamente più semplici (pensiamo ad un film d'azione rispetto ad un film ambientato in tribunale)
Se posso aggiungere, un altro aspetto nel cercare di apprendere. Quando si ascolta e si cerca di capire, che sia un film, un telegiornale, la radio, ecc, all'inizio non è importante capire tutto. Basta capire il senso di un dialogo, l'ambientazione, ogni tanto si associa una parola o un termine, e si assimila.
Quindi lasciate scorrere il film anche se di una frase, avete capito qualche parola, anche se avete afferrato di cosa parla. In questo modo riuscite ad assimilare il ritmo, la sonorità e il legame tra i vocaboli (alcuni sono pronunciati assieme come fossero una sola parola ed altri sono distinti). Poi c'è l'aspetto psicologico: se si interrompe troppo spesso per cercare di capire tutte le parole, si ha una frustrazione che alla lunga possono compromettere questo tipo di pratica. Importante è anche contestualizzare quello che si riesce a catturare mediamente in un film rispetto a quello che si riusciva 1-2 mesi prima. Se si ha la costanza di di andare avanti in poco tempo si passerà da un 50 ad un 80% di comprensione, senza grosse difficoltà. Ma dipende anche molto dagli attori (ce ne sono che sono di difficile comprensione anche per i madrelingua); le donne si capiscono meglio degli uomini; gli inglesi, irlandesi, australiani scandiscono meglio rispetto agli americani. Gli americani del south (Dixieland) sono un po' più nasali e gutturali rispetto agli americani del New Jersey dell' Illinois o di New york.
Comunque tranquilli che dopo un po' che non vedevo film in inglese mi sono arrugginito anche io.(La pigrizia!!!)