In occasione dell'ITF di quest'anno ho presentato i risultati di uno studio sulla strategia IRON CONDOR (reso possibile solo dal lavoro di 15 miei colleghi della Community di QTLab che hanno effettuato manualmente i backtest di questa strategia sugli ultimi 5 anni). Si tratta di una strategia che occupa un posto di rilievo nel mio portafoglio personale da diversi anni (con i risultati che vedete nel track record dei Segnali Operativi che comprendono anche questo tipo di operatività), oltre che in quello che mi vede coinvolto come advisor, ed è uno dei punti di partenza per chi inizia a fare trading non direzionale per la semplcità in termini di costruzione e gestione della posizione (è oggetto del corso di una giornata che si chiama Iron Condor, pianificato il prossimo 11 giugno).
In questo articolo sintetizzo i risultati di questo studio, con diverse finalità:
1) mostrare come il Trading Non Direzionale, adottando un semplice STOP monetario sulla posizione, sia una operatività robusta, meccanizzabile (e quindi replicabile) ed adatta ad ogni fase di mercato, e che "sta molto bene" quando affiancata ad altre strategie di tipo direzionale (quali quelle che compongono, solitamente, il portafoglio di ogni trader o investitore)
2) mostrare come la sovrapposizione di diverse equity line, ottenute affiancando l'operatività su diversi sottostanti, riduca la volatilità del portafoglio
3) mostrare l'importanza dello STOP (ed in generale di un corretto money management) per questo tipo di operatività
Il periodo coperto dallo studio va da fine gennaio 2006 a marzo 2011 (5 anni) e lavora su 16 sottostanti fra Indici e ETF quotati sul mercato americano (non tutti esistevano nel 2006, quindi per alcuni il backtest è iniziato qualche mese dopo); la strategia è sempre stata costruita "mese su mese", ovvero il lunedì successivo al terzo venerdì del mese (scadenza delle opzioni) si sono utilizzate le opzioni sulla scadenza vicina (una ventina di giorni di vita residua) per costruire l'Iron Condor. Con 12 strategie ogni anno, su 16 sottostanti e su 5 anni, il lavoro ha prodotto delle equity line giornaliere per quasi 900 strategie (abbiamo quindi a che fare con numeri decisamente significativi). il capitale investito su ogni strategia è di 10.000 usd.
La scelta dei livelli a cui mettere i Break Even Point della strategia è stata fatta secondo una formula proprietaria uguale per tutti i sottostanti utilizzati (che tiene conto della volatilità del sottostante: la formula è comunque messa a disposizione dei partecipanti al corso dato che in questa giornata viene spiegato sia come operare con gli Iron Condor in maniera discrezionale, ma anche le regole ed i setup per operarvi in maniera meccanica, come quella che sto presentando in questo articolo).
...e guardiamo subito il risultato ottenuto operando con queste regole su tutti e 16 i sottostanti...
Le equity line sono stata ottenute sovrapponendo tutte e 16 le equity line delle strategie Iron Condor sui singoli sottostanti, applicando uno STOP calcolato con una regola unica per tutti i sottostanti, ovvero chiudere il trade quando la strategia è in perdita di una cifra pari al profitto massimo dell'operazione. Questa regola definisce la curva BLU, mentre nella curva ROSSA lo stop è stato ridotto a 2/3 circa del profitto massimo e, soprattutto, si è scelto di restare fuori da quelle strategie che non avessero un rapporto rendimento/rischio di almeno il 5% (quindi il sistema non è più sempre a mercato con tutte le strategie su tutti i sottostanti, ma viene inibito se montare un Iron Condor sui livelli indicati da formula, unica per tutti, non porterebbe ad un potenziale guadagno di almeno il 5%).
...chiaramente, l'adozione di un livello di STOP monetario ottimizzato sul singolo sottostante (quindi uguale per tutti i 5 anni di backtest, ma "tarato" sulle caratteristiche del sottostante su cui di volta in volta si va a lavorare) restituirebbe risultati migliori (curva BLU)
Viene da chiedersi, osservando l'elenco dei 16 sottostanti, perchè si sia finiti a lavorare su indici o etf che, per la loro volatilità, non sono propriamente la prima scelta per l'operatività non direzionale. Questo lavoro va nella direzione di mostrare la robustezza di questa strategia, quindi abbiamo deciso di metterla alla prova anche su sottostanti come EWZ (etf sull'azionario brasiliano) su cui difficilmente lavoriamo con questa operatività (basta guardare l'equity risultante per accantonare ogni velleità...).
Anche questa equity line, con l'adozione di uno STOP monetario che NON sia frutto di una scelta unica per tutti gli strumenti, ma che tenga conto della natura di questo sottostante, migliora (curva BLU)...
Ogni Equity ha SEMPRE alla base uno STOP (calcolato con le diverse modalità che sto presentando): senza uno stop, anche operando su sottostanti che si "prestano" all'operatività non direzionale come lo SPY (etf sull'S&P500) si otterrebbero risultati disastrosi (le curve BLU e MARRONE che mostro di seguito, giusto per mettere da parte ogni pensiero tipo "ma se lo tengo fino a scadenza, forse recupera...")
...ma tornando sui 5 strumenti peggiori (EWZ è uno di questi) con cui lavorare facendo Trading Non Direzionale, è interessante vedere come la sovrapposizione delle loro equity line ci restituisca un risultato inatteso:
Non è sicuramente la migliore equity line che abbia mai visto, ma rispetto a quella mostrata poco fa su EWZ è decisamente più interessante (nonostante includa proprio EWZ, oltre a GDX, TLT, GLD e XLE). Il motivo? ...stiamo sovrapponendo equity line caratterizzate da una bassa correlazione, ed il risultato di questa sovrapposizione è una equity line di portafoglio la cui volatilità (variabilità) si riduce rispetto alla volatilità osservata sulle singole componenti (come EWZ). Anche in questo caso, con uno STOP monetario ottimizzato sul singolo sottostante, il risultato che si ottiene è migliore (curva BLU)...
...ma l'obiettivo dello studio non è certo quyello di lavorare sui 5 strumenti peggiori... caso mai sui 5 migliori (IWM, OEX, RUT, SPY, NDX):
Ed anche in questo caso, l'adozione di uno STOP monetario ottimizzato sul singolo strumento, ci restituirebbe una curva decisamente migliore (curva BLU):
Il problema è che i migliori 5 sono tutti ETF o Indici molto correlati e anche le equity che si ottengono mostrano un andamento fortemente correlato; in termini più semplici, se prendiamo le singole equity dei 5 peggiori, osserviamo curva decisamente poco interessanti, ma quando le sovrapponiamo l'effetto che si ottiene è quello di vedere in azione la bassa correlazione, che restituisce una equity di portafoglio molto regolare.
Nel caso dei 5 migliori, ogni singola equity è già piuttosto regolare, e la somma non può che dare una equity di portafoglio regolare... ma il vero rischio (che non si vede da queste curva) è proprio quello di questa elevata correlazione.
Gestire questo rischio significa chiedersi: cosa "funziona" in un mercato che accelera bruscamente e diventa troppo direzionale per una strategia Iron Condor? Un trading system che operi direttamente sul sottostante, con logiche trend following o, meglio ancora, volatility breakout.
Questo è il risultato che si ottiene affiancando l'operatività su FXE (ETF su EUR/USD) - la curca verde - con un sistema di tipo volatility breakout (circa blu):
La curva (marrone) che si ottiene è decisamente più regolare di quella originaria della sola strategia Iron Condor.
Chiaramente questo tipo di operatività non porta ad analoghi risultati su tutti e 16 i sottostanti presi in esame: su FXE funziona piuttosto bene (e non è un caso che l'operatività che facciamo su EUR/USD sia proprio basata sulla combinazione di strategie Non Direzionali su base weekly sovrapposte da strategie di tipo volatility breakout che ragionano anche'esse su base weekly)... ma sull'S&P500 è difficile far funzionate questo tipo di logiche.
E' opportuno spostare quindi la gestione del rischio legato a questa eccessiva correlazione delle equity delle strategie non direzionali, dal singolo strumento al portafoglio e affiancare a questo portafoglio di Iron Condor, un portafoglio di sistemi che sfruttino tradizionali logiche direzionali scegliendone la composizione in base all'analisi delle correlazioni ottenute su questo nuovo portafoglio globale... ma questo è materia per un altro articolo :-)
Ringrazio ancora le 15 persone che hanno partecipato allo studio, con cui mi auguro ci sarà modo di lavorare ancora su successive ricerche (per chi fosse interessato a fare parte, basta fare un giro nella community ed iniziare ad interagire con chi c'è già). Ad oggi la divulgazione dei risultati di questo studio si ferma a questi grafici riassuntivi (il foglio di excel che riunisce i dati grezzi è a disposizione unicamente dei partecipanti alla ricerca, che prego di custodire con una certa attenzione), ma è mia intenzione aggiungere (e divulgare) ulteriori considerazioni a seguito dell'interazione con glin altri membri del gruppo.
Buon trading a tutti: con chi ci sarà, appuntamento al prossimo 11 maggio per il corso Iron Condor.
Luca Giusti
www.QTLab.ch